Vieni a cavare in Puglia…


La trasmissione Report del 3 aprile scorso ha dedicato un approfondito reportage – dal titolo “La banda del buco” – al business delle attività estrattive in Italia, moltissime ombre e quasi nessuna luce, salvo che per i cavatori stessi.

La situazione, da nord a sud, è davvero drammatica, perchè la normativa su cave e torbiere a livello nazionale risale al Regio Decreto n.1447 del 1927 e le Regioni da sempre agiscono (o non agiscono affatto) in maniera assolutamente autonoma. Nello stralcio video della trasmissione che ripropongo qui sotto, vengono riassunte le impressionanti cifre che girano attorno alle attività estrattive:

  • In tutta Italia 6.000 sono le cave attive e 8.000 quelle dismesse (che andrebbero recuperate).
  • Solo in media 4% del prezzo di vendita del materiale estratto va agli enti locali, ovvero a fronte di 1 miliardo e 750 milioni di euro di ricavi, appena 53 milioni incassano i Comuni.
  • In 5 Regioni su 20 si “cava gratis”, tra queste la Puglia, nella quale il volume d’affari è di 312 milioni di euro.

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