Raganello, ennesima tragedia evitabile

Raganello, ennesima tragedia evitabile


Il bacino del torrente Raganello ha una superficie di ben 164,56 kmq ma è TOTALMENTE PRIVO di stazioni di rilevamento dei parametri meteo! Come si può pretendere di fare prevenzione del rischio idrologico in un bacino di tale grandezza, un corso d’acqua con una morfologia pericolosa con strette gole lungo le quali l’acqua può assumere una violenza inaudita, senza ALMENO UNA stazione meteo ubicata nel medio-alto corso che possa monitorare le cumulate di pioggia e prevedere onde di piena???

Osservate la prima di queste immagini che mostra il bacino del Raganello, con il reticolo idrografico e le stazioni pluviometriche. Il link al webgis del Centro funzionale multirischio ARPACAL è qui http://bit.ly/webgisraganello

Raganello1.jpg

Le uniche due stazioni attive più prossime sono quelle di Cerchiara (codice 924) e quella di Cassano allo Ionio (codice 970) che oltre ad appartenere a bacini idrografici differenti, non possono di certo fornire valutazioni attendibili per il Raganello, peraltro con condizioni meteo temporalesche che di per sé hanno una variabilità spaziale notevolissima. E in effetti entrambe le stazioni (seconda e terza immagine) non hanno rilevato affatto pioggia per le giornate del 19 e 20 agosto.

Giusto per scrupolo, sono andato a consultare anche la cumulata di pioggia oraria per la stazione meteo di Terranova del Pollino, in Basilicata, ubicata a circa 5 km a nord della testa del bacino del Raganello (quarta immagine) e questa ha rilevato una cumulata di 26 mm verso le 17:00 del 19 agosto ma appena 4 mm nella nottata del 20, comunque dati non significativi per il Raganello.

Raganello4

Con queste considerazioni lungi da me addossare la colpa a chicchessia, ma come geologi sappiamo bene che senza un adeguato monitoraggio dei parametri meteo è impossibile fare prevenzione.

Impareremo mai da queste immani tragedie? Riusciranno mai le istituzioni a capire l’importanza di conoscere il proprio territorio e vigilare su ciò che accade, per poi attuare le procedure di protezione civile? E riusciremo mai noi cittadini escursionisti della domenica a capire che la natura da un lato è meravigliosa, ma dall’altro nasconde inside e pericoli dei quali dobbiamo essere consci?

#Raganello #rischio #protezionecivile

Vogliamo anche RNDT nel registro INSPIRE #RNDT4INSPIRE!


Un anno e mezzo fa (per la precisione il giorno 11 febbraio 2014), su iniziativa di alcuni appassionati geomatici italiani, veniva lanciata una petizione per denunciare la mancata presenza dell’Italia nel registro INSPIRE: italy4INSPIRE

Questa iniziativa, che ha raccolto rapidamente oltre 100 adesioni, non solo di singole persone ma anche di associazioni e comunità del settore geomatico, puntava a mettere in risalto il fatto che bastava un granellino di sabbia nella farraginosa ed infernale macchina burocratica (il mancato invio di una mail da parte di fantomatici responsabili), per far fare al nostro Belpaese l’ennesima figuraccia in campo internazionale.

E la beffa era che l’Italia aveva adempiuto già da tempo alla normativa di settore realizzando il “Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali” (RNDT) e quindi poteva addirittura farci arrivare al traguardo tra i primi in Europa.

Tra l’altro, l’iniziativa veniva ripresa anche in due interrogazioni parlamentari, presentate rispettivamente il 4 luglio e il 12 novembre 2014, rimaste tuttora senza risposta.

Cosa è successo a distanza di così tanto tempo?

Che ci abbiamo messo la solita “pezza” all’Italiana, registrando il solo endpoint del Geoportale Nazionale (che annovera poche centinaia di metadati), continuando a ignorare RNDT, nonostante la legge europea consenta ad ogni Stato Membro di esporre più di un punto di accesso nazionale.

Perché? Visto che il D.lgs. 32/2010 richiama esplicitamente RNDT e che questo in uniformità e continuità con il monitoraggio “previsto dalla Commissione” 2014 segnalava 6140 metadati e quello 2015 ne riporta oltre 17940, perché non è stato ancora registrato?

Chissà se qualcuno, con un nome, un cognome ed una faccia, riuscirà mai a dare una risposta e, soprattutto, a raggiungere l’obiettivo di registrare l’endpoint RNDT nel registro INSPIRE.

We want also the National Catalogue for Spatial Data in the INSPIRE register!

A year and a half ago (precisely on February 11, 2014), based on the initiative of some Italian geomatics fans, a petition was launched to denounce the lack of presence of Italy in the INSPIRE register: italy4INSPIRE

This initiative, which has rapidly gathered more than 100 adhesions, not only by individuals but also by associations and communities of the geomatics sector, aimed to highlight the fact that it was enough just a grain of sand in the cumbersome and infernal bureaucratic machine (the failure to send an email by ghost responsible), to make yet another fool to our country in the international arena.

And the joke was that Italy had already fulfilled so far the sectoral legislation creating the “National Catalogue for Spatial Data” (RNDT – Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali) and therefore could even get us to the finish among the first in Europe.

Among other things, the initiative was echoed in two parliamentary questions, submitted on 4 July and 12 November 2014 , remained unanswered.

What happened after so long?

That we took the usual “patch” Italian style, registering the only endpoint of the National Geoportal (which counts a few hundred metadata), continuing to ignore RNDT, despite European law allows each Member State to present more than one National access point.

Why? Since the Decree. 32/2010 (which transposed the INSPIRE Directive in Italy) refers explicitly to RNDT and that this, in consistency and continuity with the monitoring “envisaged by the Commission” 2014, signaled 6140 metadata and in 2015 more than 17940 metadata are reported, why it was not registered yet?

We wonder if someone with a name, a surname and a face, will never give an answer and, above all, will manage to achieve the goal of registering the RNDT endpoint in the INSPIRE register.

Sostieni il Code Sprint di Vienna 2014 #grassfundraising


Sempre più professionisti del territorio usano per il proprio lavoro software GIS libero e open source, come QGIS e GRASS. Per il loro miglioramento, chiusura di bug,  implementazione di nuove funzioni, gli sviluppatori lavorano in maniera totalmente volontaria, con grande spirito di abnegazione.

Annualmente, la comunità di sviluppatori di software open per la geomatica (OSGeo) si riunisce in eventi – chiamati “code sprint” – durante i quali possono incontrarsi di persona, discutere e lavorare assieme, incrementare l’efficacia dello sviluppo, il che porta a migliorare in maniera significativa proprio i software che noi stessi usiamo ogni giorno.

Il prossimo code sprint si terrà a Vienna dal 24 al 28 marzo prossimo. Ad AlterGeo è stato chiesto di diffondere l’iniziativa per raccogliere fondi a sostegno dell’evento, e naturalmente aderiamo con grandissima convinzione.

Qui sotto trovate l’appello degli sviluppatori di GRASS, contribuiamo con una donazione anche noi geologi!

Sostieni il Code Sprint di Vienna 2014

grassfundraising
In occasione dell’imminente Code Sprint di Vienna 2014 [1], all’inizio di quest’anno il Comitato Direttivo (PSC) di GRASS ha deciso di aderire ufficialmente all’evento, considerata la grande opportunità per attività comuni. Più di 60 sviluppatori dei più importanti progetti OSGeo parteciperanno all’evento.

Mentre gli sviluppatori di GRASS donano il loro prezioso tempo, gli utenti appassionati (tu!) possono contribuire con donazioni, anche simboliche, che verranno utilizzate per coprire le spese vive dei partecipanti.

Le aziende possono anche decidere di sponsorizzare un compito specifico! Per saperne di più non esitate a contattarci [2] (o Markus Neteler neteler@osgeo.org).

Come sempre, tutto il lavoro svolto durante lo Sprint verrà direttamente messo a disposizione del progetto GRASS, per il beneficio dell’intera comunità di utenti.

L’obiettivo per lo Sprint è quello di pubblicare la prima versione candidata stabile di GRASS GIS 6.4.4 e la versione di anteprima tecnologica di GRASS GIS 7.

Potete utilizzare il comodo pulsante Paypal all’indirizzo http://grass.osgeo.org/donations/ Per opzioni di pagamento alternative, potete contattare Martin Landa (landa.martin@gmail.com).

Grazie per il vostro sostegno!
Il Team degli Sviluppatori di GRASS

[1] http://wiki.osgeo.org/wiki/Vienna_Code_Sprint_2014
[2] http://grass.osgeo.org/home/contact-us/

Aggiornato il SIT Puglia


Di recente la Regione Puglia ha aggiornato il Sistema Informativo Territoriale regionale, rivoluzionando non poco la struttura del sito web e gettando un po’ nel panico tutti i professionisti che lo utilizzano abitualmente.

Navigando sul sito ci si rende conto che il lavoro di ristrutturazione non è ancora completo, e che esso ospiterà altri dati cartografici attualmente in gestione ad altri settori della Regione e agenzie e autorità esterne. Sulla homepage infatti leggiamo:

…una base di conoscenza condivisa e certificata del territorio e delle sue dinamiche di trasformazione, indispensabile per garantire percorsi decisionali semplici ed efficaci, costruita in maniera integrata, gestita e resa disponibile attraverso un Sistema Informativo che è nel contempo portale di accesso sia alla banca dati territoriale e ai suoi continui aggiornamenti che ai servizi a carattere territoriale, assicurando la rappresentazione in modo unitario, coerente e cogente delle scelte di valenza territoriale connesse alla competenza di ciascun Servizio regionale.

Il Portale consente l’accesso a:

  • piani regionali adottati o approvati,
  • servizi connessi ai Procedimenti Amministrativi quali l’Autorizzazione Paesaggistica, l’Autorizzazione Unica, la VAS,
  • servizi di interesse trasversale quali, ad esempio, la consultazione, l’interrogazione e il download dei dati territoriali,
  • consultazione di indicatori territoriali e ambientali,
  • catalogo del demanio e del patrimonio regionale,
  • servizi WMS,
  • servizi ipocatastali,
  • servizi di posizionamento GPS/GLONASS,
  • catalogo dei metadati.

La novità principale è costituita dal fatto che ora il download dei dati è libero, e non più vincolato alla registrazione dell’utente al portale, rendendo la procedura notevolmente più rapida. D’altro canto però è sparito ogni riferimento a licenze d’uso dei dati, che invece precedentemente erano specificate all’atto del download. Altra mancanza, purtroppo persistente, è quella di un catalogo dei dati, che consentirebbe di ricercarli per parole chiave e magari geograficamente. Si potrebbe in realtà sfruttare quello presente nel portale ufficiale degli open data della Regione Puglia, ma ciò presupporrebbe una più attenta strategia sui dati detenuti e gestiti dall’ente Regione, che peraltro si appoggerebbe su una delle migliori Leggi Regionali italiane nel settore, della quale ho parlato in precedenza su TANTO.

Non mi resta che rimandarvi alla pagina compendio della cartografia regionale del SIT Puglia, che tempo fa realizzai su questo blog e che naturalmente ho aggiornato alla luce delle novità.

Vogliamo anche l’Italia nel registro INSPIRE // #italy4INSPIRE


Hashtag: #italy4INSPIRE

Premessa

INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale per il discovery di metadati. Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale INSPIRE http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/

In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile registrarne anche più di uno per paese. A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il servizio di discovery. Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) e per conoscenza a JRC (michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda

Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE (Dlgs. 32/2010) sia il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto: “Il repertorio nazionale dei dati territoriali, […] costituisce il catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs. 32/2010, art.5).

Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il  servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008 (metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del 2011 per i servizi di discovery).

In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati “passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143). Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di dataset e serie (4415 su 4462).

Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri. Il report completo è disponibile a questo indirizzo.

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta al più presto perché:

1.    la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto proiettato a:

                              i. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie

                            ii.  favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;

2.    l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala internazionale;

3.    per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla base della disponibilità di dati;

4.    per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;

5.    per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura e dei servizi.

Conclusioni

Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.

Firmatari (in ordine alfabetico)

— SE VOLETE ESSERE AGGIUNTI IN QUESTA LISTA, INSERITE IL VOSTRO NOME E/O LA VOSTRA AFFILIAZIONE COME COMMENTO —

  • Giovanni Allegri
  • Roberto Angeletti, ExportToCanoma blog
  • Domenico Sergio Antonacci
  • Andrea Antonello
  • Fulvio Ananasso, Stati generali dell’innovazione
  • Associazione italiana per l’informazione geografica libera – GFOSS.it
  • Associazione OpenGeoData
  • Associazione Stati Generali dell’Innovazione
  • Carmelo Attardo
  • Federica Barattieri, Autorità di Bacino del Fiume Po
  • Ugo Bonelli, Stati generali dell’innovazione
  • Giovanni Biallo
  • Andrea Borruso
  • Marco Calvo, Stati generali dell’innovazione, E-text e Liber Liber
  • Stefano Campus
  • Giovanni Ciardi
  • Piergiorgio Cipriano
  • Agostino Cirasa, Regione Siciliana
  • Bruno Conte, Stati generali dell’innovazione, Social4Social
  • Simone Cortesi
  • Laura Criscuolo
  • Antonio D’Argenio, Nadir
  • Fernando Dardes
  • Daniele Dell’Osso
  • Margherita Di Leo
  • Alessio Di Lorenzo
  • Gianfranco Di Pietro, Geofunction
  • Leonardo Donnaloia
  • Antonio Falciano
  • Sergio Farruggia, Stati Generali dell’Innovazione, AMFM GIS Italia
  • Daniela Ferrari
  • Maurizio Foderà, Kartoblog
  • Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
  • Antonio Fregoli, MNDAssociation
  • Gabriele Garnero, DIST – Università di Torino
  • Geoportale regione Emilia-Romagna
  • Cesare Gerbino
  • Pietro Blu Giandonato
  • Simone Giannecchini
  • Luciano Giliberto, Eberhard Karls Universität Tübingen
  • Monica Giordano
  • Roberto Girardi
  • Jacopo Grazzini
  • Nicola Guarino, ISTC-CNR
  • Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
  • Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
  • Noemi La Sorsa
  • Viviana Lanza
  • Andrea Latino, Stati generali dell’innovazione
  • Simone Lella
  • Rosa Maria Loguercio Polosa, InnovaPuglia SpA
  • Walter Lorenzetti, gis3w
  • Lorenzo Luisi
  • Davide Mangraviti
  • Simone Mantovani
  • Jody Marca
  • Flavia Marzano, Stati Generali dell’Innovazione e Rete WISTER
  • Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
  • Eugenio Minucci, Stati Generali dell’Innovazione
  • Stefania Morrone, Epsilon Italia
  • Beniamino Murgante, Università degli Studi della Basilicata e AMFM GIS Italia
  • Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
  • Alessandro Oggioni
  • Mariella Pappalepore, Planetek Italia
  • Stefano Parodi, GeoWebLog
  • Fabrizio Pieri
  • Giovanni Perego (GimmiGIS), gisinfrastrutture.it
  • Lorenzo Perone
  • Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
  • Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
  • Eduard Roccatello, 3DGIS
  • Angelo Quaglia
  • Alfonso Quaglione
  • Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
  • Abele Rizzello
  • Paolo Russo, Stati generali dell’innovazione
  • Alessandro Sarretta
  • Patrizia Saggini
  • Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
  • Gian Bartolomeo Siletto
  • Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
  • Giorgia Trevisan
  • Giuliana Ucelli, Sistema Informativo Ambiente e Territorio della Provincia di Trento
  • Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
  • Franco Vico, AMFM GIS Italia
  • Fabio Vinci, Epsilon Italia
  • Massimo Zotti

#SOSPuglia una piattaforma per le emergenze gestita “dal basso”


sospuglia_logoSenza reinventare la ruota, ho pensato di replicare una iniziativa realizzata in Sardegna riguardo le emergenze naturali, sfruttando la nota piattaforma di reporting collaborativo Crowdmap/Ushahidi, e che io stesso ho già utilizzato per realizzare altri due progetti sull’emergenza rifiuti a Napoli (Rifiutiamoci!) e sulla segnalazione di problemi a Bitritto (FixBitritto).

Il miglior modo per avere informazioni sempre aggiornate è quello di raccoglierle direttamente dai cittadini. E #SOSPuglia (http://sospuglia.crowdmap.com) è stato realizzato con l’obiettivo di consentire a chiunque si trovi sullo scenario di eventi naturali critici come allagamenti, frane, mareggiate, incendi di poterlo testimoniare direttamente scattando una foto e mandando un messaggio con tanto di localizzazione…

E se lo facessimo in tanti? E se tutti geotaggassimo le situazioni critiche e ‘qualcosa’ consentisse di visualizzare tutto su una mappa? E se tutte queste segnalazioni potessero diventare una sorta di patrimonio comune, per capire come sta evolvendo una eventuale situazione di emergenza in Puglia – dove e quando ad esempio si verificano allagamenti in occasione di eventi meteo estremi – affinché i soccorritori possano sapere dove e come intervenire? Il progetto #SOSPuglia ha questo scopo.

Continua a leggere

Geodati liberi, ora! Anche in Puglia…


Seguo da molto tempo la questione riguardante la liberazione (in termini di riuso) e l’apertura (in termini di formati) dei dati geografici, sia come professionista del settore, sia come blogger di TANTO. Me ne sono occupato in svariate occasioni, anche seguendo l’iter che ha seguito la Legge Regionale n. 20/2012 “Norme sul software libero, accessibilità di dati e documenti e hardware documentato”.

Lo scorso 23 febbraio abbiamo organizzato in occasione dell’International Open Data Day un evento a Bari grazie al quale siamo riusciti a far incontrare e dialogare tra loro il mondo della Pubblica Amministrazione, quello della Ricerca, i professionisti della ICT e numerosi cittadini “hacktivisti”. Il programma dell’evento potete trovarlo qui, mentre la registrazione della tavola rotonda qui.

Lo stesso giorno la Regione Puglia ha lanciato ufficialmente il proprio portale degli open data nel quale mi sarei aspettato di trovare i numerosissimi strati informativi del SIT Puglia. Invece al momento troviamo solamente una serie di elenchi di progetti e iniziative finanziati con i Fondi Strutturali, davvero poca cosa rispetto all’enorme patrimonio informativo geografico in possesso della Regione, e che proprio grazie al portale degli open data poteva essere rilanciato anche in termini di riuso, facendo chiarezza sulla loro licenza.

E proprio per cercare di favorire lo scambio di idee, di buone prassi e magari far incontrare il mondo della PA con i professionisti e i numerosi soggetti che lavorano nel settore della geomatica, come blog TANTO – assieme a molti altri amici che si occupano di informazione di settore – abbiamo pensato di lanciare una nuova iniziativa collegiale, alla quale chiediamo a tutti di partecipare col proprio fondamentale contributo.

Il tema degli OpenGeoData è importante e pensiamo che meriti hic et nunc un’attenzione speciale. E’ indispensabile la crescita di una consapevolezza diffusa del loro valore, così come è necessario porre l’attenzione sulle modalità di implementazione del modello e verificarne l’impatto in termini di valore aggiunto; per professionisti, aziende, decisori e cittadini.

Vogliamo creare un gruppo di lavoro aperto a tutti e che si appoggerà anche su quanto di buono e utile è stato fatto in analogia per il tema più generale degli OpenData.

Tre i temi principali che vorremmo trasformare in azione:

  • Formazione – iniziative formative a medio, lungo termine riguardanti la formazione su specifiche questioni di fondo (metadati, INSPIRE, standard, soluzioni tecnologiche, ecc.).

  • Informazione – iniziative di tipo divulgativo (filmati didattici e di promozione), così come webinar di taglio informativo su argomenti di approfondimento.

  • Buone prassi – segnalazione e report di iniziative e progetti riguardanti geoportali e portali open data, standard, apertura e liberazione di dati (ma non solo) che possono essere prese a modello.

Pensiamo sia necessario il contributo di molti, sia in termini di contenuti che di modalità di azione. Per questa ragione abbiamo pensato di creare uno spazio in cui ognuno potrà proporre, condividere, commentare e valutare in modo costruttivo idee utili sul tema.

Abbiamo aperto una community su ideascale (geodatiliberi.ideascale.com), non vi resta che aprire un account e cominciare a proporre e interagire con gli altri. Troverete le tre categorie di cui sopra nelle quali inserire le idee e proposte, in modo tale da rendere il tutto più organico.

Perché OpenGeoData non sia soltanto un obbligo normativo, una moda o un sfogo per il “geogeek”. I blog e siti web aderenti al momento sono i seguenti:

ideascale_widget

Il 2012 di AlterGeo passato in rivista…


Le scimmiette di WordPress.com anche per il 2012 hanno preparato un report annuale per questo blog.

Eccone un estratto:

600 persone hanno raggiunto la cima del Monte Everest nel 2012. AlterGeo ha avuto 9,100 visite quest’anno. Se ogni persona che ha raggiunto l’Everest avesse visitato anche AlterGeo ci sarebbero voluti 15 anni per ottenere così tante visite.

Clicca qui per leggere il report completo.

Vi auguro un 2013 pieno di soddisfazioni, ce lo meritiamo tutti!

Un Consiglio per fare Disciplina e mettere Ordine


Come molti avranno avuto modo di sapere, di recente sono stati approvati i regolamenti dei Consigli di disciplina istituiti con la riforma delle Professioni introdotta dal DPR n. 137 del 7 agosto 2012. Ne ha dato annuncio il vice Presidente del Consiglio Nazionale Geologi Vittorio d’Oriano, in una notizia su Geologi.info.

martello_geologo_giudice

I Consigli di disciplina sono un nuovo potentissimo strumento per combattere la più grande piaga che affligge molte categorie professionali, soprattutto quella dei geologi, ovvero la concorrenza sleale. Ad oggi infatti, le commissioni deontologiche istituite già da anni in seno agli stessi Consigli degli Ordini Regionali si sono dimostrate totalmente inefficaci in tal senso.

Il problema è costituito dal fatto che le commissioni degli OORRGG sono da sempre costituite esclusivamente (o quasi) dai Consiglieri, e nel caso di quelle deontologiche è fondamentale i loro componenti possano operare in totale autonomia rispetto ai Consigli, che come sappiamo rivestono funzioni spesso molto delicate riguardo l’accesso reale alla professione degli iscritti (es. designazione di colleghi nelle commissioni presso gli Enti Locali).

Un problema che la totale indipendenza dei neo-istituiti Consigli di disciplina riusciranno quasi certamente a risolvere, vediamo perché.

Indipendenza reale

L’Art. 2 del Regolamento – che trovate qui liberamente scaricabile – stabilisce infatti che i componenti dei Consigli di disciplina siano composti da un numero pari a quello dei consiglieri dei corrispondenti Consigli dei Ordini Regionali, e che le funzioni di presidente vangano svolte dal componente con maggiore anzianità di iscrizione all’albo. Inoltre è prevista la possibilità di creare in seno al Consiglio alcuni Collegi di disciplina, costituiti dagli stessi componenti, che a quanto ho capito potrebbero avere giurisdizione territoriale. Pensiamo ad esempio a tre Collegi in Puglia, uno per la Capitanata, uno per Provincia di Bari e BAT, e un terzo per il Salento con Brindisi, Lecce e Taranto.

L’art. 4 stabilisce che la carica di consigliere dei Consigli di disciplina territoriali è incompatibile con la carica di componente del Consiglio dell’Ordine Regionale, revisore contabile di quest’ultimo o qualunque altro incarico direttivo del corrispondente Ordine Regionale nonché con la carica di consigliere del Consiglio Nazionale.

Chi può aspirare al ruolo di Consigliere

Come recita l’Art. 5, qualunque iscritto all’albo dell’Ordine Regionale che presenti espressamente domanda – corredata da curriculum vitae – può essere potenzialmente nominato consigliere. I requisiti per poter essere candidabili sono:

  • anzianità di iscrizione all’albo di almeno 5 anni;
  • non avere legami di parentela o affinità entro il 4° grado o di coniugio con altro professionista eletto nel rispettivo Consiglio dell’Ordine Regionale;
  • non avere legami societari con altro professionista eletto nel rispettivo Consiglio dell’Ordine Regionale;
  • non aver riportato condanne penali con sentenza passata in giudicato, salvi gli effetti della riabilitazione;
  • non essere o essere stati sottoposti a misure di prevenzione personali disposte dall’autorità giudiziaria;
  • non aver subito sanzioni disciplinari nei 5 anni precedenti.

Possono far parte del Consiglio di disciplina anche membri non iscritti all’albo dei Geologi, presumo per cooptare figure che possano essere d’ausilio in alcune questioni molto delicate dal punto di vista disciplinare. L’indicazione di questi membri è facoltà degli Ordini Regionali, che possono sceglierli tra:

  • iscritti da almeno 5 anni agli elenchi e/o albi delle professioni regolamentate giuridiche e tecniche;
  • esperti in materie giuridiche o tecniche;
  • magistrati ordinari, amministrativi, contabili, anche in pensione.

Chi nomina i consiglieri e chi li designa

C’è da sottolineare che i Consigli di disciplina entreranno in funzione solo dopo il rinnovo dei Consigli degli Ordini Regionali, previsto per l’agosto del 2013. Entro 60 giorni i nuovi Consigli predisporranno un elenco di candidati in numero doppio a quello previsto – pari agli stessi consiglieri dell’Ordine – ovvero un totale di 22 per la Puglia. I candidati verranno scelti tra tutti coloro che avranno fatto domanda allegando curriculum, come precedentemente detto.

Sebbene l’elenco dei possibili consiglieri di disciplina venga deciso in maniera inoppugnabile dal Consiglio dell’Ordine, si spera che i vincoli imposti ai candidati – già elencati prima – possano garantire una totale imparzialità e tranquillità nell’operato dei Consigli di disciplina.

Successivamente, l’elenco viene trasmesso al presidente del Tribunale del circondario in cui ha sede l’Ordine, che provvederà sulla base dell’esame dei curriculum vitae dei candidati alla designazione dei membri effettivi e supplenti.

Come operano i Consigli di disciplina

I Consigli di disciplina nazionale e territoriali operano in piena indipendenza di giudizio e autonomia organizzativa, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge e regolamentari relative al procedimento disciplinare, e le loro riunioni hanno luogo separatamente da quelle dei Consigli Nazionale e degli Ordini Regionali.

I compiti di segreteria amministrativa e di assistenza all’attività dei Consigli di disciplina nazionale e territoriali sono svolti rispettivamente dal personale dipendente dei Consigli Nazionale e degli Ordini Regionali, e le spese relative al funzionamento dei Consigli, incluse quelle dei procedimenti disciplinari, sono a carico rispettivamente del bilancio annuale dei Consigli Nazionale e degli Ordini Regionali.

Il componente del Consiglio di disciplina che si trovi in una condizione di conflitto di interessi ha l’obbligo di astenersi dalla trattazione del procedimento che determina tale condizione. Costituisce ipotesi di conflitto di interessi per il consigliere aver intrattenuto rapporti lavorativi o collaborato, a qualunque titolo, con il soggetto sottoposto a procedimento disciplinare o con procuratori dello stesso.

I Consigli di disciplina nazionale e territoriali restano in carica per il medesimo periodo del corrispondente Consiglio Nazionale e Consiglio dell’Ordine Regionale ed esercitano le proprie funzioni fino all’insediamento effettivo del nuovo Consiglio di disciplina nazionale e territoriale.

In definitiva, i neonati Consigli di disciplina sembrano essere i migliori alleati che un geologo potrà avere a difesa della propria professione, e a mio avviso potranno seriamente contribuire a risollevare la situazione di totale abbandono nella quale versa oggi la nostra categoria. Con geologi costretti per via della forte crisi – ma soprattutto del malcostume che imperversa da tempo – a farsi reciprocamente una guerra spietata, con lavori sottopagati a detrimento della qualità e serietà professionale.

Il Regolamento dei Consigli di disciplina è scaricabile qui.

Verso un Repertorio Regionale dei Dati Cartografici in Puglia? Intanto c’è l’RNDT…


Alcuni sanno che sono anche uno degli autori del blog TANTO, che si occupa di tutto quanto orbita nel settore della geografia e della geomatica.

Come avvenne a febbraio 2010 con l’iniziativa L’unità di tutte le scienze è trovata nella geografia abbiamo in questi giorni proposto ad altri blogger e magazine italiani che danno il loro contributo all’informazione di settore – e che potete leggere in maniera “centralizzata” sul canale Planet GIS Italia – di partecipare a una iniziativa coordinata di sensibilizzazione sul Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali (RNDT).

Naturalmente AlterGeo aderisce, e da oggi troverete nella colonna qui a destra il logo del RNDT con il link al sito del repertorio stesso. Ma non voglio certo fermarmi qui.

Tempo fa scrissi un articolo con il quale lanciavo una pagina – che trovate sempre in questo blog – che vuole essere una sorta di compendio dei dati cartografici digitali disponibili in Puglia, in costante aggiornamento, e nella quale poter trovare una breve descrizione dei numerosi dataset cartografici gestiti dalla Regione Puglia. Si, insomma, un catalogo di metadati molto alla buona.

Come scrivevo, il SIT della Regione Puglia ha messo in piedi un proprio Repertorio Regionale dei Dati Territoriali (RRDT) che purtroppo non è accessibile al pubblico, ma solo agli utenti riconosciuti dallo stesso RNDT, ovvero gli enti pubblici. Un limite piuttosto grosso per il comune cittadino o il professionista che ha necessità di reperire dati disponibili sul territorio regionale. Ad oggi dunque non sappiamo quali dati siano repertoriati nel RRDT pugliese, sebbene il SIT Puglia metta a disposizione molteplici modalità di consultazione e fruizione di una gran quantità di dati cartografici.

Tra l’altro, se provate a fare una ricerca sullo stesso RNDT non troviamo catalogati dati gestiti dalla Regione Puglia né da altri enti pubblici pugliesi.

Concludendo, visto che il Repertorio Nazionale e quello Regionale esistono e sono operativi, ci auspichiamo che gli enti pubblici pugliesi facciano la loro parte, popolando entrambi i cataloghi ovviamente in maniera bottom-up, ovvero dal livello di granularità geografico più piccolo (i Comuni) a quello più grande (la Regione), passando per l’Autorità di Bacino della Puglia, i Parchi Nazionali del Gargano e dell’Alta Murgia e tutti gli altri soggetti che detengono dati cartografici potenzialmente catalogabili dai due repertori.

Il RNDT esiste, facciamone (buon) uso.

Come dicevo all’inizio, questa iniziativa è stata proposta da Sergio Farruggia di TANTO al mondo dell’informazione e dei blogger che si occupano di geomatica, oltre AlterGeo hanno aderito anche:

Per chi volesse avere un’idea dello stato di attuazione dell’RNDT e del ruolo delle pubbliche amministrazioni, vi rimando all’utile articolo di Gabriele Ciasullo di DigitPA, comparso sulla rivista GeoMedia.